CarissimaTerruggia,
sento prepotente in me la volontà di rivolgermi direttamente al paese di Terruggia che ieri ancor più che
l'anno scorso ho sentito come corpo vivo, come comunità e oserei dire, con un'improprietà semantica di
cui sono consapevole, come "vita in campagna". Commentando la giornata una parkinsoniana ha osservato:
"Abbiamo vissuto una bella giornata con la famiglia e ": secondo me è "la più bella definizione che
se ne possa dare".
E' stata . è e rimane per me parkinsoniano una giornata da non dimenticare di fronte agli attacchi della malattia alla mia memoria breve;
noi siamo i nostri ricordi e ,se la memoria " evenementielle " , quella che ricorda gli eventi , i fatti recenti, è sempre più incerta e piena
di buchi, c'è una memoria delle emozioni che non scompare altrettanto facilmente. E' una memoria che non ha date, talora
si maschera , talora si nasconde, ma è dentro di noi , ci appartiene. Non ha contenuti da mandare a mente: spesso gli stessi contenuti sono
per noi incomunicabili o meglio non siamo in grado di comunicarli,
ma basta un'immagine, un profumo, una sensazione perché torni a far la sua comparsa nella nostra mente un bagaglio di ricordi
che ci individuano e ci collegano agli altri esseri umani .
E se riesco a far vivere in me nuove idee , nuovi temi , nuovi progetti lo devo anche ,in questi ultimi mesi che sono stati difficili per me, ad un paese ,
ma lo devo in modo particolare e diretto a persone a cui sarò perennemente grato di aver creduto nella nostra associazione ed in me. E' il grazie che rivolgo al
Sindaco che ha avuto il coraggio di condividere un progetto abbozzato e innovativo ma anche tutto da scoprire. Giungeva dal lago Maggiore quella richiesta di
collaborazione ,da uno di cui non si conosceva neppure il volto da associare ad un eloquio piuttosto incerto. Fortunatamente adesso c'è internet e
il dialogo a distanza poteva continuare: un dialogo destinato a trovare nuova e ricca linfa in due giovani , l'assessore ed il presidente della Pro Loco
che sono riusciti a dare all'entusiasmo giovanile il colore ed il calore umano della tradizione che non è ritorno al passato, ma consapevolezza di avere un passato.
Serrat in un libro di successo di qualche anno fa ha scritto che il nostro è un mondo in cui non c'è spazio per gli anziani , tanto più se malati
( aggiungerebbe qualcuno), ma è un giudizio frettoloso che non tiene conto dei tanti giovani che nella consapevolezza della
disabilità che colpisce anziani e malati sanno ritrovare e testimoniare la convinzione che questi ultimi sono ( sì è vero) disabili, ma non disabilitati
né da disabilitare: non solo perché persone , cioè come scriveva Tertulliano nel III sec. d.C, " soggetti portatori di un diritto" e non
solo perché inseriti in gruppi sociali in cui individuano la propria esistenza portando avanti un diritto comune ( Severino Boezio VI sec. d.C).
Sono soprattutto esseri umani che hanno una storia, una valigia di ricordi da far "viaggiare", un'intelligenza emotiva che li rende "persone"
da ascoltare e da cui .... farsi ascoltare. E l'accoglienza offerta il 5 maggio alla nostra associazione ha mostrato una testimonianza
diretta e tangibile ( nelle parole, nei gesti, nel modo di porsi e nell'organizzare la giornata ) di questa volontà da parte dei
giovani che hanno saputo assumersi responsabilità nella prospettiva di un'unità del gruppo sociale che trova , forse, oggi
la sua espressione più viva nella cultura contadina.
A nome di tutta l'associazione e mio personale vi ringrazio di cuore: un ringraziamento che chiedo al Sindaco, Giovanni Bellistri,
all'assessore Angelo Novarino ed al presidente della Pro Loco , Francesco Scarpino di estendere ai loro collaboratori tutti ed a tutti i
terruggesi.
Franco Bellingeri
Lettera dall'Associazione Parkinsoniani Onlus Arona